Scherma – Il CUS è settimo ai Campionati Italiani a Squadre di spada maschile

Nell’atletica leggera si sente spesso dire che le staffette sono “lo specchio del movimento”. Per i non addetti ai lavori un paragone tra l’atletica e la scherma potrebbe sembrare un paragone insensato. Forse lo è, ma anche nella scherma si disputano delle gare a squadre, e ormai da parecchi anni la formula degli incontri a squadre è proprio quella della staffetta. Gli atelti si succedono in pedana, ognuno eredita il punteggio della “frazione” precedente e si gareggia in quattro (tre più la riserva), proprio come nella staffetta dell’atletica.

Se vale quel discorso dello specchio, nella scherma non ci si specchia da un bel po’. L’ultima gara a squadre disputata dal CUS Pavia ce la ricordiamo bene: è la finale di coppa Italia del Settembre 2019, vinta proprio dal CUS con un successo storico.

Nella scorsa stagione le gare a squadre non si sono disputate, mentre in questa stagione si è disputata soltanto la massima serie, la A1, con i campionati Italiani a squadre svoltisi a Napoli nello scorso weekend.

Delle tre squadre gialloblu restano quindi a riposo la spada femminile (che milita in A2) e la sciabola maschile (in B1), mentre è tornata in pedana la squadra di spada maschile.

Rispetto alla Coppa Italia il CUS rimescola le carte: confermato come sempre il capitano Matteo Beretta affiancato dal vercellese Jacopo Rutigliano, altro membro del nostro staff tecnico, dallo studente di economia Stefano Pozzi e dal gradito ritorno di Corrado Robecchi.

La serie A1 è tradizionalmente a 12 squadre, ma a causa di una defezione sono soltanto 11 le società partecipanti di cui tre gruppi sportivi che, prevedibilmente, faranno gara a sè. Al CUS tocca un girone a quattro squadre con le temibili fiamme oro della Polizia e le più abbordabili società civili di Pisa e Formia.

Si parte con Formia ed è subito una sofferenza, si procede punto a punto fino all’ultima frazione affidata a Rutigliano. L’avversario non è dei più facili, Jacopo deve vedersela con il campione italiano 2019 Andrea Russo. Russo rimonta un piccolo svantaggio, mette la testa avanti, ma Rutigliano con freddezza pareggia e mette la stoccata decisiva del 45-44. Il secondo match purtroppo è senza storia, la Polizia è di un altro pianeta e arriva la sconfitta. Segue la sfida con i pisani è di nuovo al cardiopalma e si conclude all’ultima stoccata, ma questa volta è 45-44 per i toscani. Il CUS è nono dopo i gironi con qualche rimpianto, ma la gara non è finita. Nel tabellone di eliminazione diretta i gialloblu affrontano il Circolo Schermistico Forlivese nel match che vale un posto nei primi otto (e che normalmente garantirebbe la salvezza in serie A1). Il Maestro Muzio cambia le rotazioni e affida a Matteo Beretta la frazione finale. I giovani forlivesi partono forti e sembrano impensierire i nostri, ma nelle ultime frazioni il CUS prende qualche prezioso punto di vantaggio e Beretta chiude un’ultima frazione senza appello per il 38-31 finale.

L’ultimo incontro di giornata vede di nuovo i nostri opposti alla Polizia per l’accesso alla zona medaglie. Beretta alza bandiera bianca per un piccolo infortunio e c’è spazio per Pozzi, che con Rutigliano e l’inossidabile Robecchi prova almeno a tenere vivo il match, ma le Fiamme Oro sono lanciate verso il titolo Italiano e non c’è nulla da fare.

Il CUS chiude con un ottimo settimo posto finale, che vale anche il quarto posto tra le società non militari e la qualificazione per la coppa Italia. Se la manifestazione tornerà in calendario nella stagione 2021/2022 il CUS potrà difendere il titolo conquistato due anni fa.

È stato bello tornare a guardarsi allo specchio ed è stato bello scoprire che non abbiamo affatto una brutta cera.

Giacomo Dacarro

 

Foto: Augusto Bizzi

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