Regata Pavia-Pisa

Otto canottaggio Trofeo Pavia Pisa

La regata ripropone, dal 1929, l’appassionante sfida fra gli studenti-canottieri dei due atenei che si contendono il Trofeo Curtatone Montanara. La Pavia–Pisa vuole ricordare i giovani volontari universitari che presero parte alla battaglia nei pressi di Mantova il 29 maggio 1848 spinti dagli ideali risorgimentali. E la regata si svolge ogni anno attorno a quella data.

La regata si tiene a Pavia sul Ticino negli anni dispari e a Pisa sull’Arno negli anni pari.  Nel 2011 a Pavia è stata organizzata un’edizione commemorativa per i 650 dalla fondazione dell’ateneo pavese ed è stata disputata anche una gara con gli equipaggi di Cambridge e Oxford.

Nell’albo d’oro della gara, il maggior numero di vittorie va a Pavia: 36 contro le 18 di Pisa.

La gara si svolge in 8+: ogni imbarcazione porta otto canottieri e il timoniere. L’8+ è lunga 18 metri, pesa 90 kg ed è molto veloce potendo raggiungere i 30 km/h. La Regata si svolge su un percorso compreso tra 500 e 2000 m, a seconda delle condizioni di navigabilità dei fiumi. Generalmente il percorso è contro corrente e ci sono due manches, a corsie invertite per compensare la differenza di corrente tra le due corsie. Il vincitore è determinato dalla somma dei tempi di ogni singola manche.

Gli equipaggi sono interamente composti da studenti regolarmente iscritti ai due atenei e tesserati alla F.I.C. per i C.U.S. di appartenenza; laureati, da non oltre un Anno Accademico, nelle Università di Pavia o Pisa, che abbiano partecipato ad almeno una edizione della Regata; laureati, regolarmente iscritti a corsi di specializzazione nelle Università di Pavia o Pisa, che abbiano partecipato ad almeno una edizione della Regata. Degli otto componenti l’equipaggio, alcuni dovranno essere esordienti (al primo anno di tesseramento federale).
Sulla barca dell’ateneo pavese è salita una donna, nel ruolo di timoniere, Carola Tamboloni. Al momento unica rappresentante femminile in forza all’equipaggio dell’ateneo pavese. Al di là del ruolo di timoniere, la presenza femminile in barca è ammessa solo se uguale in entrambe le squadre, condizione che sino ad oggi non si è ancora verificata.

In palio c’è il trofeo Curtatone – Montanara una scultura realizzata dallo scultore Giovanni Rubens Bossi che raffigura gli stemmi delle università di Pavia e di Pisa, scorci delle rispettive città e ovviamente un’imbarcazione 8+. La scultura (che dai canottieri viene chiamata Il Panettone) viene tenuta dal vincitore sino all’edizione successiva, il giorno della regata viene esposto in tribuna per essere consegnato subito dopo la gara e alzato – è pesantissimo – dai vincitori.

Alla battaglia di Curtatone parteciparono studenti universitari, ma di quale università è arduo saperlo con precisione. Lo storico Michele Cattane ricostruisce la nascita della regata Pavia–Pisa nel contesto politico e sportivo degli anni 30. La regata nasce dall’idea del giornalista Lando Ferretti, collaboratore di Benito Mussolini, che avendo studiato all’università di Pisa e di Pavia sceglie i due atenei per replicare in Italia la boat race già famosa a quei tempi: la Oxford-Cambridge. Questa iniziativa portava avanti gli ideali e gli obiettivi del Regime che, come sappiamo, fece dello sport un importante veicolo di propaganda. La regata Pavia–Pisa è sopravvissuta alla storia consolidandosi come una sfida sportiva caratterizzata da una simpatica, quanto accanita, rivalità goliardica.