Canoa – Gardalonga 2023

Un altro segno della fine dell’emergenza da Covid-19: lo scorso 30 aprile le acque turchesi gardesane sono tornate a ospitare, dopo due anni di fermo, la Gardalonga, manifestazione remiera giunta alla 21ma edizione. 25km sottocosta da Toscolano Maderno all’Isola del Garda, andata e ritorno, passando per Salò e il suo pittoresco golfo.
Circa 90 gli equipaggi iscritti, e il CUS Pavia non poteva mancare, aderendo con  tre canoisti su K1 (Sandro, Massimo e Vittorio) e con un equipaggio di altri 21 canoisti prestati al dragonboat. I prodi, tutti allievi, capitanati e timonati dagli istruttori Alessandro Villa e Alessandro Marzani, hanno dato sfoggio di sano spirito decoubertiano, visto che erano pressoché tutti esordienti totali con “olive” e scafo chilometrico da far filare con pagaiate ben ritmate e sincrone. Le acque azzime che fanno sembrare il Ticino più un torrente che un fiume non hanno consentito un allenamento preparatorio adeguato, ma hanno contato maggiormente lo spirito di gruppo, la passione per lo sport e la voglia di vedere il bellissimo scenario del Garda da una prospettiva unica. Neanche le minacce di meteo stile tempesta oceanica hanno fermato il CUS Pavia.
Audacia premiata da un meteo più che clemente in avvio. Unico dragonboat concorrente, quello del CUS Milano, punto di riferimento in chiave competitiva sin dalle prime pagaiate dopo il via. I primi 7km, fino alla boa di Salò, sono filati senza il minimo intoppo, quasi l’equipaggio del CUS pagaiasse insieme da mesi. Al giroboa, vedendo i rivali milanesi voltare la prua e accontentarsi della Gardacorta con immediato ritorno in quel di Toscolano Maderno, i dragonauti pavesi hanno deciso come un sol uomo di proseguire fino alla boa dell’Isola del Garda. Tanto coraggio però non è piaciuto a Giove Pluvio e soprattutto a Eolo. Raffiche di vento e ondate che hanno costretto a tanto lavoro di sessola, qualche zigzag e qualche imprecazione contro il cielo non hanno comunque impedito l’approccio all’isola-meta, ma il ribaltamento e anche l’affondamento di altri equipaggi hanno spinto la guardia costiera locale a interrompere la manifestazione in coincidenza del passaggio dei vari equipaggi superstiti a Salò, lungo la via del ritorno. È finita così, scafo in secca, pagaie in spiaggia, corpi fradici e tremanti di freddo e fatica ad asciugare sul lungolago di Salò, col conforto di qualche tazza di tè caldo e della consapevolezza di essere stati più coraggiosi dei cugini del CUS Milano.
Ma i brividi di paura provati per qualche onda di troppo e un po’ troppo alta difficilmente impediranno ai dragonauti pavesi di ritentare nel 2024: obiettivo, tutti i 25km del percorso.

Un Dragonauta

Tutte le fotografie sono visibili al seguente link: http://www.ciffonauti.org/foto/index.php?/category/3

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