Canoa – Discesa Bereguardo Pavia 9 Luglio

Quando abbiamo saputo dell’imminente discesa Bereguardo-Pavia, eravamo molto entusiasti all’idea di fare la nostra prima uscita “vera” in canoa.
Noi, causa lavoro, siamo andati direttamente al punto di partenza, con il timore di arrivare in ritardo. Alla fine, siamo arrivati parecchio in anticipo rispetto agli altri che sono arrivati alle 19.00 con le canoe legate sui tetti delle macchine oppure agganciate al rimorchio.
Da questo momento, comincia l’azione! Come delle formiche, ci attiviamo tutti: alcuni si arrampicano sul rimorchio e cominciano a disfare le canoe, le quali, appena liberate, vengono portate via da altri in un incessante avanti-indietro finché non sono tutte vicine alla riva.
Nel frattempo, altri cominciano a fare la distribuzione di giubbotti e pagaie. Venti minuti dopo, siamo tutti vicini alla riva e all’attrezzatura e pronti a saltare in acqua. Però prima, ci vogliono un po’ di selfies… rigorosamente con le mascherine! Eccoci pronti a partire. Imbarchiamo tutti, facciamo ancora un paio di foto di gruppo e ci mettiamo in moto. Finalmente si parte… E invece no!
Il nostro primo naufragio della serata avviene dopo solo pochi secondi, dando il tono per il resto di questa bellissima serata che sta per cominciare.
Alla fine, si parte per davvero verso le 20.00. Si comincia già a indovinare l’ora alla quale si arriverà, alcuni scherzando e alcuni più seri, scommettendo per le 23.00. Di sicuro non saremo indietro per le 20.30, però pace! Ora Il fiume è tutto nostro, limpido e tranquillo. Il livello dell’acqua non è altissimo, ma è più che sufficiente per pagaiare serenamente.
Come ogni uscita con tante persone, ben presto si creano piccoli gruppi, chi va più veloce, chi con più calma. La nostra disposizione un po’ caotica obbliga i nostri capi spedizione a gridare le direttive (“passate a destra!”, “attenti al ramo!”, “qua l’acqua è bassa!”), e si forma un passaparola di grida nel tentativo di informare tutti sulle manovre. Nonostante gli sforzi, non mancano gli arenamenti e intrappolamenti con tronchi vari. E soprattutto, non mancano proprio i ribaltamenti. Ogni volta che un ciffonauta si ribalta, si sentono le urla “Ale, uomo in acqua”, seguite inevitabilmente dalla rincorsa contro corrente di Alessandro per effettuare il salvataggio. Ribaltamenti a parte, la discesa ci riserva degli scenari incantevoli di spiagge deserte, con la luce del tramonto e fauna tipica. La gradevolezza della discesa ci fa un po’ perdere la nozione del tempo finché non comincia a diventare buio.
Ci accorgiamo allora che sono già le nove e che siamo approssimativamente a metà del percorso. Ovviamente, visto l’ora che si è fatta, cominciano anche ad accompagnarci le immancabili zanzare nostrane. Ingraniamo una marcia in più per evitare di arrivare al buio completo. Piano piano, cominciamo ad intravedere i nostri familiari punti di riferimento: il Vigile, la casa gialla, il Maltrainsema, poi il Ponte dell’Impero ed infine, con molta fatica, intravediamo il pontile. Ce l’abbiamo fatta!
Ci saranno volute quasi due ore ma ne è ampiamente valsa la pena. In definitiva, siamo molto contenti di essere entrati a fare parte di questo gruppo, e questa prima uscita sarà sicuramente indimenticabile! Speriamo che ce ne saranno altre ugualmente memorabili in futuro!
Grazie a tutto lo staff di Cus Pavia Canoe che ci ha permesso di partecipare a questa esperienza!

Sarah e Marco

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