Canoa Ciffonauti – Discesa Bereguardo-Pavia 20 Luglio

Anche quest’anno abbiamo celebrato la conclusione del corso annuale di canoa con la classicissima discesa Bereguardo-Pavia, il programma prevedeva ritrovo alle 18 al Capannone, carico carrelli e partenza al crepuscolo con ultimo tratto al chiaro di Luna; vediamo dal racconto di Agnese com’è andata.

Sono le ore 19.45 quando un drappello di impavidi canoisti forniti di autan e frontalini si accinge a risalire (o meglio, discendere) il Ticino nel suo tratto dal ponte delle barche di Bereguardo fino a Pavia. Superati i Carabinieri nel parcheggio, i potenti mezzi del CUS Pavia carichi di canoe, pagaie, salvagenti e canoisti in maglietta gialla d’ordinanza giungono alla spiaggia. Presto le barche vengono disposte in riva al fiume: dalle zatterone marine alle temibili wavehopper, il Ticino si popola di canoisti più e meno esperti, più e meno giovani, ma uniti nella missione di giungere a Pavia godendosi il viaggio senza essere sbranati dalle zanzare.
La partenza è buona, il gruppo compatto avanza tra le anse del fiume apprezzando le gioie dell’andare a favore di corrente e il paesaggio del Parco del Ticino che abbraccia il fiume, con i suoi pioppi, salici e olmi.
Una coppia di cicogne osserva i 42 pagaiatori mentre si fermano per una breve sosta al tramonto; un cormorano spicca il volo dall’acqua nel cielo azzurro e rosa, unendosi al coro di garzette e lodolai. I nostri ripartono sereni, il fiume trascina le canoe con la sua corrente, a volte calma e altre meno, qua e là piccoli mulinelli e grandi tronchi fanno capolino dalle acque e il Ticino ricorda la sua natura. Il crepuscolo si porta via gli ultimi raggi di sole, nuvoloni scuri avanzano carichi di tuoni e il gruppo arriva finalmente in zona Canarazzo.
A questo punto i nostri temerari avrebbero dovuto indossare braccialetti fluorescenti per godere dell’ultimo tratto di discesa al chiaro di Luna ma le condizioni metereologiche non l’hanno consentito e dopo una brevissima sosta hanno acceso le luci dei frontalini in modo che tutti gli insetti della zona potessero intercettare i canoisti notturni e accorrere numerosi a sciamare  davanti ai loro occhi. Nessuna sosta ulteriore, il capannone del CUS è vicino e i nostri 42 non possono cedere: i tuoni aumentano e con loro i fulmini, si alza il vento e la canoa inizia ad andare un po’ dove le pare, governata da pagaiate incerte.
Un pensiero accomuna i neofiti: “Grazie al cielo sono su questa zatterona da mare inaffondabile”. Ormai ci siamo, le luci della Casa sul Fiume introducono il gruppo all’ultimo tratto, il ponte della ferrovia in vista segnala l’arrivo.
Sono le 22.20 e le ultime pagaiate cariche di felicità conducono all’attracco. Tutti i 42 sbarcano, indenni e freschi come roselline.
Poco meno di due ore e mezza per percorrere 19km di fiume, tra natura, sorrisi e chiacchiere.
La serata prosegue in birreria dove i nostri istruttori hanno riservato l’intera ala di un locale con un menù dedicato, che dire?!  Missione completata, alla prossima!
Grazie a tutto lo staff e ai compagni di avventura!

Tutte le fotografie al seguente link: http://www.ciffonauti.org/foto/index.php?/category/10

Agnese

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