Ai test match anche CUS Pavia Rugby. Come spettatore
Saranno diversi gli atleti del rugby gialloblu che sabato assisteranno a Roma, allo stadio Olimpico, al test match che vedrà in campo la nazionale italiana e quella neozelandese degli All Blacks. Altri gialloblu vedranno la partita a casa con i compagni di squadra e gli amici. Per chi pratica rugby si tratta di una partita imperdibile. Ecco i consigli di Froggett, Magai, Zampori, Calvi.
Peter Froggett, allenatore della Seniores maschile. Peter sarà a Roma, insieme al padre arrivato dall’Inghilterra, e a un folto gruppo di atleti del CUS Pavia Rugby.
«È la prima partita del nuovo allenatore Conor O’Shea, sarà interessante osservare i vari momenti della partita. Conor O’Shea in questi giorni ha fatto delle precise dichiarazioni in merito alla squadra italiana, quindi questo test match sarà la prima occasione per vedere l’inizio del suo lavoro».
Luca Magai, allenatore del Seven Rugby femminile. Luca, vedrà la partita da casa ( sarà Firenze sabato prossimo per ITA-Sudafrica) e il giorno dopo sarà in trasferta a Rovato con il Seven Rugby.
«Ci sarà l’esordio di alcuni giovani. Sarà un motivo in più per i nostri atleti, ragazze e ragazzi, di immedesimarsi. Ad esempio il 26enne Giorgio Bronzini, il numero 9, è decisamente in crescita e il coach O’ Shea ha scelto di farlo giocare in questa importante partita dove non sarà importante il risultato bensì il gioco».
Alarico Zampori, allenatore della Under14 maschile. Alarico, guarderà la partita a casa di amici. «A miei ragazzi ho consigliato vivamente di vedere la partita perché da spettatore è possibile rendersi conto di molti aspetti che in campo sfuggono. Giocatori da seguire? Direi di osservare il proprio alter ego professionistico e così cercare di individuare le differenze tra i pari ruolo italiani e neozelandesi».
Michele Calvi, allenatore della Under 8 maschile e delle Under 14 e 16 femminili. Michele starà lavorando a Pavia, mentre si svolgerà la partita. «A mio parere è molto importante che i bambini e i ragazzi vedano questa partita, magari insieme a quelli più grandi. È una partita che può motivare chi già pratica rugby e che può far nascer curiosità e passione a chi non si è ancora avvicinato al gioco con la palla ovale».